Perchè è importante scrivere?

Ovviamente non c’è un’unica risposta a questa domanda, ma una delle funzioni essenziali è: COMUNICARE.

Esistono infiniti modi di lasciare una traccia: materiale, emotiva, digitale o cartacea, da toccare o da vedere…oppure da leggere. L’essere umano scrive per imprimere un ricordo, per far sapere qualcosa a qualcuno, perché gli viene chiesto per un compito, e tante altre ragioni.

Tendenzialmente chi sta leggendo queste righe è in grado anche di scrivere, mi riferisco in particolare alla scrittura a mano. Ormai allungare il braccio, impugnare la penna e appuntare qualcosa è un gesto naturale.

Tuttavia, il bambino che deve apprendere questo gesto ha di fronte a sé una vera e propria sfida che richiede davvero tante abilità dal punto di vista sia motorio che cognitivo.  Per questo è noto che l’acquisizione della scrittura inizia ben prima dell’ingresso alla scuola primaria di primo grado.

Le esperienze multisensoriali – libere e strutturate – vissute dal bambino durante i primi anni di vita vanno pian piano a costruire le fondamenta per l’apprendimento di una delle funzioni umane pi complesse.

La scrittura per l’appunto.


Scrivere, potersi esprimere e aver modo di comunicare conferisce un’autonomia di tale importanza da aver catturato il mio interesse ad approfondire questo argomento. Mi riferisco in particolare alla scrittura a mano: siamo nell’epoca digitale ma è bene ricordare sempre che solo la scrittura a penna trasmette la nostra essenza, il nostro carattere e la nostra personalità.

Per il bambino che apprende e per il futuro adulto che avrà un lavoro e sarà inserito nella società, scrivere a mano resta un’abilità indispensabile anche in un mondo impregnato di tecnologia.

Il bambino disgrafico o con difficoltà grafo-motorie fatica a raggiungere gli obiettivi descritti poco fa, e pensare che il problema si risolva col tempo è un errore da evitare accuratamente.

Quale può essere l’origine di questo ostacolo? I motivi sono variabili e ve ne fornisco un breve elenco a scopo di esempio:

  • Difficoltà di modulazione sensoriale: (puoi approfondire qui);
  • Mancata acquisizione dei prerequisiti della scrittura durante la scuola dell’infanzia;
  • Disturbi Specifici dell’Apprendimento;
  • Difficoltà grafo-motoria;
  • Disprassia.

Conoscere la natura del problema e valutarla adeguatamente consente di lavorare in modo mirato: pensare che il bambino sia pigro o svogliato è spesso la soluzione più sbrigativa e imporgli di “scrivere bene” può creare in lui un notevole disagio.

Infatti lui non sa cosa fare: se scrive in modo illeggibile, se è troppo lento, se è disordinato sul foglio, se sta premendo eccessivamente la penna, se continua a muoversi sulla sedia mentre scrive e se perde continuamente il segno mentre copia dalla lavagna, ecc…

Un Educatore della scrittura è la figura adatta a questa situazione, ancora meglio se certificato in Integrazione Sensoriale ASI®: il modo in cui il bambino processa gli stimoli derivanti dal corpo e dall’ambiente influenza ogni cosa, anche la scrittura.


Scrivere, potersi esprimere e aver modo di comunicare conferisce un’autonomia di tale importanza da aver catturato il mio interesse ad approfondire questo argomento.”